Cibo locale: Implicazioni e Importanza nella Nostra Dieta

Perché Scegliere Cibo Locale e Stagionale?

Quando scegliamo il cibo da portare in tavola, sempre più spesso si sente dire che dovrebbe essere il più possibile locale e stagionale. Ma vi siete mai chiesti perché?

Una prima serie di implicazioni sono legate a fattori quali:

  • l’uso di sostanze chimiche per far crescere prodotti fuori stagione, sostanze che poi inevitabilmente inquinano il nostro organismo creando alla lunga non pochi problemi di salute
  • le forzature nel processo di maturazione, raccolta e conservazione di prodotti come cereali, legumi, frutta e verdura
  • l’inquinamento generato dai mezzi di trasporto per fare arrivare gli alimenti su mercati lontani da quello di origine
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L’Energia del Cibo Locale

Ma c’è anche una motivazione di carattere energetico: il cibo locale e stagionale, che cresce spontaneamente in un determinato periodo dell’anno, in un determinato territorio, con precise caratteristiche climatiche, è quello energeticamente più adatto a chi si trova in quel determinato momento in quel determinato ambiente.

Infatti, come sosteneva George Ohsawa, il padre della macrobiotica, l’uomo è inseparabile dalla natura e dall’ambiente in cui vive e il fatto di consumare cibo che cresce spontaneamente in un determinato luogo ci permette di creare un legame con il nostro ambiente e di armonizzarci con esso, creando quindi equilibrio non solo all’interno del nostro corpo, ma anche con i fattori esterni.

Il Principio dell’Armonia in Macrobiotica

A questo proposito può venirci in aiuto uno dei principi più importanti della macrobiotica: il principio dell’armonia.

Per noi che viviamo in un clima con le quattro stagioni, assistiamo a un’alternanza di periodi più o meno freddi e umidi, come l’autunno e l’inverno, che possiamo definire yin, e periodi più o meno caldi e secchi, come la primavera e l’estate, che possiamo definire yang.

Yin e Yang: L’Equilibrio delle Stagioni

Per vivere in armonia con il nostro ambiente è quindi necessario che in primavera iniziamo gradualmente ad alleggerire la nostra alimentazione e introdurre fattori rinfrescanti e portatori di umidità, mentre in autunno (idealmente anche un po’ prima, e cioè verso la fine dell’estate) dovremmo iniziare a creare piatti che aiutino il nostro corpo ad asciugarsi e creare calore.

In realtà non stiamo inventando niente. Se guardiamo la natura, infatti, è esattamente quello che fanno, ad esempio, le piante, che in estate si coprono di foglie per creare freschezza e umidità, mentre in inverno le perdono e concentrano la linfa nelle parti più profonde del tronco per sopravvivere ai rigori dell’inverno.

Se ciò non avviene, il rischio è che il corpo metta in atto una sorta di meccanismo di compensazione per cui:

  • in autunno e in inverno inizia a eliminare in modo autonomo l’umidità in eccesso che abbiamo introdotto e continuiamo a introdurre con l’alimentazione (in particolare i fattori yin sono lo zucchero, l’alcool, i cibi tropicali come il caffè, il cioccolato, le spezie e la frutta tropicale, ma anche il cibo crudo in generale, i latticini freschi, soprattutto se zuccherati, l’olio soprattutto usato a crudo, le bevande vegetali che sono quasi sempre addizionate di olio, la frutta e la maggior parte degli integratori);
  • in primavera ed estate cerca di eliminare gli eccessi e gli accumuli che abbiamo creato con l’assunzione di cibi molto yang come gli alimenti di origine animale (soprattutto carne, uova, insaccati e formaggi più o meno stagionati) e i prodotti da forno (farine impastate con grassi e cotte in forno, ovvero pane, pizza, crackers, taralli, grissini, torte, biscotti, ecc.).

Ma facciamo un attimo un passo indietro.

Cos’è l’Ambiente?

 

Che cosa si intende per “ambiente”? Credo che per spiegare in modo esaustivo il concetto di ambiente, dobbiamo tenere in considerazione diversi fattori.

Un primo fattore che ci aiuta a definire il concetto di ambiente è sicuramente la latitudine, perché è da quest’ultima che dipende l’inclinazione del sole e quindi l’intensità della luce che colpisce un determinato territorio. Di conseguenza, paesi anche molto distanti tra loro in termini di chilometri, ma accomunati da una latitudine simile, hanno di fatto un clima simile e un ambiente simile.

Cibo Indigeno vs Cibo Locale

Un’altra distinzione interessante è quella tra cibo “indigeno”, ovvero che cresce spontaneamente in un determinato luogo, e cibo locale, che è il frutto di un processo di adattamento. Secondo Micho Kushi (uno dei maggiori esponenti del movimento macrobiotico), perché un alimento possa essere considerato indigeno deve essere presente in un determinato luogo da almeno 500, se non 1000, anni.

Parlando poi di yin e yang, questo processo di adattamento non è uguale per tutti gli alimenti: tutto ciò che è yang si adatta più facilmente e più velocemente a un nuovo ambiente rispetto a ciò che è yin.

Di conseguenza la frutta e la verdura, essendo più yin rispetto ai cereali e i legumi, tendono a perdere più difficilmente le loro caratteristiche energetiche originarie e quindi, nel caso di prodotti tropicali, il loro carattere espansivo. Quindi il fatto di mangiare tanto cibo yin (ad esempio i pomodori) in una zona a clima temperato quando il clima si raffredda, anche se è cibo che ormai cresce in quel luogo, potrebbe creare problemi di eliminazione.    

Come Orientarci nella Scelta del Cibo?

Ma allora come possiamo orientarci?

  • sale, alimenti fermentati salati, cereali e legumi, essendo alimenti più yang, ci permettono di spaziare un po’ di più e possiamo sceglierli in modo che provengano da zone anche più lontane purché abbiano una latitudine simile alla nostra (ecco spiegato perché spesso si consiglia di mantenere alcuni condimenti tradizionali salati originari del Giappone che, a parità di benefici, non hanno equivalenti nella nostra tradizione, tanto più che oggigiorno vengono addirittura prodotti anche in Italia)  
  • frutta e verdura, invece, che sono più yin e quindi, come abbiamo visto, fanno più fatica ad adattarsi al nuovo contesto e tendono a mantenere le loro caratteristiche originarie, dovrebbero essere il più possibile indigeni e locali
  • infine un alimento al quale non si pensa mai è l’acqua, in realtà si tratta di un alimento molto importante e soprattutto molto delicato, che assorbe le vibrazioni e le influenze dell’ambiente, e quindi sarebbe bene che fosse il più possibile locale.

La Tua Scelta Alimentare Riflette Questi Principi?

Avete mai prestato attenzione a questi fattori nella scelta del cibo che mettete in tavola? Cosa ne pensate?

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