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La cistifellea è un piccolo organo con una grande energia e viene considerata la sorella minore del fegato. È il secondo organo dell’energia Legno e quindi presenta tante similitudini con il fegato, sia per quanto riguarda i problemi/disturbi, sia per quanto riguarda gli alimenti che la disturbano o che, al contrario, la nutrono.
Molto spesso, soprattutto nella concezione occidentale, viene considerata un organo di serie B, tanto che in genere, in presenza di qualche disturbo, non si esita a toglierla, senza considerare gli effetti collaterali che questo comporta.
Cistifellea e digestione dei grassi: scopri come funziona il processo di rilascio della bile
La sua funzione principale è quella raccogliere la bile dal fegato e rilasciarla nel duodeno per aiutare la digestione dei grassi. La bile è una sostanza molto alcalina, necessaria per la digestione dei grassi, e viene immessa nell’intestino quando arriva il cibo: più arriva cibo grasso, più la cistifellea pompa bile.
È interessante notare come quella prodotta dalla cistifellea sia molto più concentrata rispetto a quella prodotta dal fegato. Se una persona non ha la cistifellea, per sopperire una parte della bile viene trattenuta dal fegato e viene rilasciata all’occorrenza, ma essendo meno concentrata, è meno efficace nel favorire il processo di digestione. Inoltre, alcune sostanze contenute nella bile stimolano la funzione peristaltica dell’intestino.
Il meridiano della cistifellea: come associare determinati disturbo a uno squilibrio della cistifellea
Da un punto di vista strutturale, è un organo yin (è un organo cavo, vuoto) con un meridiano yang che parte dalla testa e scende lungo i lati del corpo. L’energia della cistifellea è quindi un’energia che scende e come caratteristica ha quella di conferire stabilità. Inoltre, per il fatto di correre lungo i lati del corpo, influenza soprattutto le giunture come le spalle, le anche e le caviglie.
La cistifellea e i disturbi legati all’eccesso di pensieri: scopri come il meridiano può influire sulla tua salute mentale
Il meridiano della cistifellea ha anche tantissimi punti nella testa e quindi spesso è coinvolta in tutta una serie di disturbi che hanno a che fare con un “eccesso” di pensieri (ad esempio, la difficoltà ad addormentarsi la sera per via dei troppi pensieri o il fatto di “svegliarsi” dal torpore serale verso le 11 di sera e attivarsi in mille attività).
GB 20: trattare i punti lungo il meridiano per alleviare mal di denti, acufeni e problemi di aerofagia
Un punto in particolare del meridiano della cistifellea, chiamato GB 20, che si trova sulla parte posteriore del collo alla base del cranio, è molto utile da massaggiare in caso di mal di denti, acufeni e problemi di “vento” come l’aerofagia.
Fisiognomica e diagnosi della cistifellea: impariamo a leggere i segnali del corpo
Per quanto riguarda la diagnosi, possiamo capire la condizione della nostra cistifellea osservando:
- la zona sotto il malleolo, in particolare se è gonfia e scura indica che c’è ristagno;
- il lato destro della lingua, che potrebbe essere gonfio;
- la zona sopra la palpebra vicina all’attaccatura del naso, che in caso di squilibrio diventa gonfia.
In quanto organo yin, in prima battuta la cistifellea viene disturbata da fattori yin, ma in seconda battuta anche i fattori yang possono creare problemi, soprattutto il cibo di origine animale ricco di grassi saturi (carne, formaggi, ecc.).
Cibi che piacciono e non piacciono alla cistifellea: scopri cosa mangiare e cosa evitare per mantenerla in salute
In particolare gli alimenti che piacciono alla cistifellea sono:
- le foglie verdi al vapore;
- le verdure a lunga fermentazione, come i crauti, ma anche tutte le erbe selvatiche, ad esempio il tarassaco, ma anche le foglie delle rape e dei ravanelli (si possono usare per i decotti, ma anche saltate, stufate oppure sottoforma di pesto); idealmente le foglie verdi andrebbero consumate almeno una volta al giorno;
- la zuppa di miso con una quantità più abbondante del normale di foglie verdi e alga wakame;
- il cavolo cappuccio pressato con acidulato di umeboshi;
- le mele cotte con un po’ di limone (succo o scorza);
- la zuppa di piselli secchi;
- la pasta in brodo con il brodo base (brodo a base di kombu, shitake e verdure);
- il kanten con sapore agrodolce (limone, frutti di bosco, melograno)
Una buona abitudine è anche quella di cucinare insieme cereali diversi, ad esempio un buon abbinamento è riso (70%) con orzo o farro (30%).
Invece gli alimenti che non piacciono alla cistifellea sono:
- tutto ciò che è tostato, soprattutto caffè e cacao che sono semi tostati ricchi di olio;
- la cottura in forno che asciuga, soprattutto se il risultato finale sono prodotti secchi e duri;
- il sapore piccante, soprattutto delle spezie o come potrebbe essere quello dell’aglio, della curcuma, del pepe e del peperoncino;
- il sapore pungente del daikon, del ravanello e delle rape:
- il sapore troppo dolce;
- il sapore acido eccessivo, ad esempio quello dell’aceto di vino;
- l’olio crudo;
- i latticini sia freschi che stagionati;
- i cibi freddi;
- i grassi saturi, soprattutto quelli del cibo di origine animale.
Disturbi della cistifellea: dai calcoli biliari alle emozioni negative, scopri i sintomi e le cause dei problemi legati a questo organo
Uno dei disturbi classici della cistifellea sono i calcoli biliari, ma è coinvolta anche in caso di:
- tensione, dolore o indolenzimento della cistifellea;
- dolori acuti nella parte superiore destra dell’addome che si estendono alla schiena, indigestione, febbre e brividi, nausea, vomito e ittero;
- dolori o irrigidimenti lungo il meridiano, tipo cervicali, spalle, anche, lati della testa, caviglie;
- impazienza, rabbia, aggressività, pensieri emozioni o azioni violente;
- incapacità di stare in un posto e tendenza a muoversi continuamente.
Calcoli biliari: cosa mangiare e cosa evitare per prevenire e curare la cistifellea
In presenza di calcoli, gli alimenti da evitare sono:
- grassi saturi, quindi essenzialmente quelli contenuti nel cibo animale, ma anche oli tropicali tipo quello di cocco;
- il pesce grasso tipo salmone o crostacei;
- i prodotti da forno (farine impastate con olio e cotte al forno);
- cibi “appiccicosi”, ad esempio le creme di frutta secca;
- cibi acidificanti;
- cibi freddi.
Possono invece aiutare:
- un po’ di zenzero (senza esagerare perché è un alimento metallo e se si esagera con la quantità potrebbe disturbare);
- un po’ di limone;
- il daikon;
- il brodo base o dashi (trovate la ricetta qui).
Rimedi naturali per la salute della cistifellea: brodi e decotti per ripristinare l’equilibrio dell’organo
Come abbiamo già detto più volte, quando mangiamo è come se mettessimo nel piatto un arcobaleno di colori, ma quando qualcosa va fuori equilibrio, è come se un colore sbiadisse e quindi serve una forma di energia concentrata per ripristinarlo. È qui che si apre tutto il mondo dei rimedi, ovvero brodi e decotti che apportano una forma di energia concentrata.
Tra i rimedi principali per problemi legati alla cistifellea abbiamo:
- Brodo di clorofilla (trovate la ricetta qui);
- Carote e daikon;
- Kuzu e malto d’orzo: particolarmente indicato per il suo effetto rilassante, sia a livello fisico-muscolare sia più in generale, ideale da bere prima di andare a letto per favorire il riposo notturno;
- Succo di mela caldo: ideale per rilassare, indicato in qualunque momento della giornata, ma soprattutto la sera;
- Decotto di daikon secco con o senza shiitake: a volte il daikon secco può disturbare il fegato, ma non la cistifellea;
- Ume-sho-bancha (trovate la ricetta qui).
Pratiche esterne per aiutare la cistifellea: pediluvi, frizioni, impacchi e digitopressione sui punti GB 20 e 40/4
Come trattamenti sono particolarmente indicati:
- il pediluvio con sale o zenzero per rilassare la zona centrale del corpo
- le frizioni
- gli impacchi di zenzero
- la digitopressione (soprattutto sui punti GB 20 e 40/41)
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