Come avvicinarsi alla macrobiotica

Se una delle poche certezze della vita è che tutto cambia, è altrettanto vero che i cambiamenti sono quasi sempre faticosi e possono suscitare sentimenti contrastanti: curiosità, paura, eccitazione, timore, entusiasmo, apprensione, resistenza.

 

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Avvicinarsi alla macrobiotica

Diversi Approcci al Cambiamento

Anche il nostro approccio al cambiamento può essere molto diverso: c’è chi parte in quarta, con un atteggiamento più “radicale” e disposto a rivoluzionare il proprio status quo, c’è chi lo vive come un percorso a tappe, integrando progressivamente nuove piccole abitudini che vanno a sostituire vecchi comportamenti consolidati, c’è chi è entusiasta al pensiero di cambiare e poi rimane bloccato dalla paura dell’ignoto.

Macrobiotica e Alimentazione

Avvicinarsi alla macrobiotica può significare apportare alcuni cambiamenti, il principale dei quali riguarda l’alimentazione, e qui possono nascere i primi problemi.

Cibo ed Emozioni

Il cibo è un tema molto delicato, ha una forte componente emotiva – credo di non essere l’unica a vivere talvolta il cibo come coccola, come valvola di sfogo, come premio -, è fortemente legato alla sfera della convivialità, della condivisione e della socialità, può far scricchiolare le basi del quieto vivere in famiglia, nel mio caso ad esempio a causa della presenza di due adolescenti in piena ribellione.

Suggerimenti per un Avvicinamento Graduale

Ho quindi pensato di condividere con voi qualche suggerimento che ho trovato molto utile:

Focalizzarsi sul Positivo

  • non soffermiamoci col pensiero sulle abitudini che vogliamo eliminare, non diamo energia ai pensieri negativi, concentriamoci piuttosto sulle nuove buone abitudini che vogliamo introdurre, dedichiamo loro tutta la nostra energia, e vedrete come piano piano le pratiche che vogliamo eliminare diventeranno naturalmente incompatibili con il nostro nuovo modo di essere e tenderanno a scomparire

Circolo Virtuoso delle Pratiche Positive

  • le pratiche positive generano pratiche positive, è un circolo virtuoso potentissimo, quindi consumare cibo equilibrato, che ci nutre profondamente, ci porterà a cercare sempre di più certi alimenti e attenuerà il desiderio di altri

Aggiungere Piuttosto che Eliminare

  • se non c’è l’urgenza di un problema di salute che richiede attenzione e rigore, invece di limitarci a togliere, impariamo ad aggiungere, integrare, arricchire la nostra “dieta”, in questo modo alcuni alimenti che usiamo abitualmente verranno consumati con minore frequenza e magari verranno naturalmente eliminati o usati più di rado

La Curiosità come Motore del Cambiamento

  • cerchiamo di coltivare la curiosità e viviamo il cambiamento come un viaggio alla scoperta di un nuovo paese: sperimentare con ingredienti nuovi può diventare fonte di grande soddisfazione

Pianificazione e “Meal Prep”

  • impariamo a pianificare i pasti della settimana, o almeno di due o tre giorni, in questo modo potremo ottimizzare la spesa senza rischiare che frutta e verdura vadano a male in frigorifero, oltre a sfruttare al meglio il tempo per portarci avanti con le preparazioni più lunghe (diventerete dei professionisti del famoso “meal prep” di cui vi parlerò nel dettaglio in un altro articolo).

Nuove Abitudini da Integrare

Ecco poi qualche piccola nuova abitudine che possiamo provare a integrare nella nostra routine almeno una volta alla settimana:

Ottimizzazione in Cucina

  • cuciniamo un cereale integrale in chicco in abbondanza e conserviamolo scondito in frigorifero in un contenitore di vetro (magari con un pezzetto di prugna umeboshi per mantenerlo più a lungo), visto che spesso hanno una cottura piuttosto lunga, in questo modo ottimizziamo lo sforzo e possiamo usarlo due o tre giorni in preparazioni diverse;
  • cuciniamo un legume, anche questo un po’ abbondante e conserviamolo sempre in frigorifero, in modo da arricchire diversi piatti usandolo in forme diverse (in seme, frullato con altri ingredienti, ad esempio in una vellutata, o ridotto in crema tipo hummus, ma anche sotto forma di crema dolce per la merenda);
  • cuciniamo in anticipo alcune verdure che richiedono una cottura più lunga (una zuppa o una vellutata, uno stufato, delle verdure al forno) e lasciamo per l’ultimo momento le verdure con una cottura più veloce (saltate, al vapore, scottate, ecc.);
  • prepariamo la base della zuppa di miso, così da averla pronta per qualche giorno, in modo che quando ci serve basterà scaldarla e condirla;
  • prepariamo della frutta cotta o una mousse di frutta (kanten) per far fronte alle voglie di dolce improvvise con un sapore dolce più “naturale” (trovate tante ricette qui);
  • proviamo una o due volte alla settimana a modificare la nostra colazione: non è necessario arrivare subito alla crema di cereali, si può iniziare con un porridge da “condire” con i nostri ingredienti preferiti o del pane di qualità (possibilmente con farine di grani antichi e a pasta acida) su cui spalmare malto o composte di frutta senza zucchero, accompagnato dal mitico tè kukicha.

Conclusione

Cosa ne pensate? Vi sembra una cosa fattibile? Avete già provato a fare alcune di queste cose? Aspetto di sentire le vostre esperienze!

 

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