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Conservazione degli Alimenti: Sfide e Soluzioni
Spesso chi frequenta i miei corsi di cucina o viene in consulenza e decide di avvicinarsi alla cucina naturale macrobiotica, tende a farsi scoraggiare da una serie di fattori:
È altrettanto vero, però, che una buona organizzazione e pianificazione possono aiutare e non poco.
A questo proposito può tornarti utile leggere il post che ho dedicato al meal prep, ovvero l’arte di organizzarsi in cucina e pianificare i pasti della settimana, in modo da ottimizzare i tempi e ridurre al massimo gli sprechi, spesso un problema da non sottovalutare (se vuoi saperne di più, puoi cliccare qui).
Uno degli aspetti che sottolineo per rassicurare le persone è che le preparazioni più lunghe (essenzialmente la cottura dei cereali e dei legumi e la preparazione di alcuni piatti a base di verdure) possono essere fatte in anticipo, in modo da “vivere di rendita” per qualche giorno, tenendo qualche piatto più veloce da cucinare al momento, di giorno in giorno, in modo da avere sempre anche del cibo fresco, un fattore molto importante da un punto di vista energetico.
Oggi, però, non mi soffermerò sull’organizzazione del meal prep, perché voglio concentrarmi sulla gestione e conservazione del cibo una volta cucinato, che si tratti di un creale o un legume scondito o di un piatto finito, ad esempio una vellutata o delle verdure al forno, o magari di verdura fresca disponibile in grandi quantità.
Un primo accorgimento importante è di conservarlo in contenitori adeguati, meglio se in vetro o materiali adatti alla conservazione degli alimenti. Nel caso di cereali o legumi sconditi, aggiungere un pezzetto di prugna umeboshi allunga i tempi di conservazione.
Sicuramente un’altra buona regola è quella di togliere dal frigorifero e scaldare solo la porzione o le porzioni da consumare e rimettere il resto subito al fresco, in modo che il cibo venga scaldato al massimo una sola volta e non stazioni a lungo fuori dal frigo. Scaldare il cibo lo rende più yang e quindi è meglio non scaldarlo più volte.
Per scaldare il cibo, sconsiglio l’uso del microonde a favore di altri sistemi. Il microonde, infatti, ha tutta una serie di aspetti potenzialmente problematici: prevede l’impiego di onde elettromagnetiche e, per creare calore, fa oscillare velocemente le molecole d’acqua contenute nel nostro alimento, con la conseguenza che, da un punto di vista energetico, risulta molto “caotico”.
Di conseguenza, i metodi che impiego e suggerisco per scaldare il cibo sono: al vapore, a bagnomaria, in padella, in forno. Oppure, soprattutto nella stagione calda, si può lasciare il cibo qualche ora fuori dal frigorifero, in modo che al momento di consumarlo sia a temperatura ambiente.
Detto ciò, da un punto di vista energetico, il cibo fresco ha un’energia unica e insostituibile, quindi il consiglio di mangiare prevalentemente cibo cucinato al momento è sempre valido.
Tuttavia, se abbiamo bisogno di conservare del cibo, possiamo tenerlo in frigorifero, oppure congelarlo o, meglio ancora, surgelarlo. L’importante è che non diventi un’abitudine e che gli alimenti congelati o surgelati non vengano lasciati troppo tempo nel congelatore (io come regola cerco di consumarli entro qualche mese, anche se potrebbe capitarti di leggere che alcuni cibi si conservano anche fino a un anno).
In linea generale ecco i tempi di conservazione affinché il cibo che mangi mantenga la sua energia:
Per quanto riguarda i cibi conservati in frigorifero, trascorso questo periodo non è che il cibo vada a male, sicuramente mantiene un sapore gradevole, ma “perde” da un punto di vista energetico, quindi puoi consumarlo comunque, sempre che alla vista non presenti alterazioni e il sapore sia ancora buono: perché alla fine è sempre una questione di buon senso!
Per tua informazione ti lascio anche una spiegazione in merito alla differenza tra congelare e surgelare:
Riassumendo, se riesci a ritagliarti qualche ora consecutiva per dedicarti alla cottura di alcuni alimenti e alla preparazione di alcuni piatti per la settimana, puoi conservarli in frigorifero per i primi tre o quattro giorni e congelare o surgelare solo il cibo per gli ultimi giorni della settimana, ricordando sempre di aggiungere qualcosa di fresco ogni giorno, anche solo una verdura “al dente”, ovvero cotta al vapore, scottata, saltata, pressata, oppure un cerale con una cottura veloce come il miglio, la quinoa, il bulgur, il cous cous o semplicemente una pasta.
Cosa ne pensi? Una corretta conservazione degli alimenti non è solo una questione di praticità, ma permette anche di mantenere l’energia e la vitalità del cibo che consumiamo. Una buona organizzazione e la scelta dei metodi di conservazione più adatti possono fare la differenza per la qualità dei nostri pasti e per il nostro benessere quotidiano.
Se volete saperne di più, se avete dubbi o domande o se vi interessa una consulenza individuale potete contattarmi scrivendo a info@ibuonisani.it oppure chiamando il 329_6915419
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