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Se tante persone sono ormai consapevoli del fatto che “siamo quello che mangiamo”, forse non così tante persone si sono mai soffermate sul fatto che “siamo come mangiamo” …ma cosa significa?
Mangiare in presenza: un’esperienza che va oltre la nutrizione
Se guardiamo la definizione del verbo “mangiare” sul dizionario, leggeremo più o meno quanto segue: “ingerire sostanze alimentari solide o semisolide a scopo di sostentamento, masticando e deglutendo”.
Dal mio punto di vista, però, è una definizione un po’ riduttiva: mangiare non è solo sinonimo di nutrirsi, ingerire cibo per ricavarne i nutrienti necessari alla nostra sopravvivenza e al nostro benessere.
Mangiare è anche un atto di consapevolezza, è nutrimento per la nostra sfera emotiva e spirituale, mangiare è un atto sociale, conviviale, e anche il modo in cui consumiamo i nostri pasti gioca un ruolo importante.
Masticare consapevolmente: una pratica semplice con tantissimi benefici
Un aspetto particolarmente interessante è la masticazione. Ho già scritto in altre occasioni dell’importanza di mangiare seduti (con la schiena dritta e il capo leggermente reclinato in avanti) e in presenza, ovvero pensando a quello che si sta facendo, senza farsi distrarre dal telegiornale, dal telefono, da un libro o dal computer, e possibilmente in (buona) compagnia.
Ho anche parlato dell’importanza di creare un ordine, ovvero stabilire un numero di pasti quotidiani e consumarli più o meno alla stessa ora, compatibilmente con le inclinazioni personali, i ritmi di vita, le abitudini, i vincoli che la vita ci impone.
Oggi vorrei sottolineare l’importanza di masticare, un’azione apparentemente banale che comporta una serie di benefici a livello di digestione, assimilazione, corretto funzionamento dell’intestino e di conseguenza del sistema immunitario.
Il mio impegno nei prossimi giorni sarà di masticare ogni boccone 30 volte (l’ideale sarebbe 50), in modo da rendere il cibo più liquido possibile (a questo proposito vi invito a leggere il libro di Lino Stanchich Power Eating Program, Healthy Products Inc., 1989).
So già che sarà faticoso, che a volte me ne dimenticherò, ma se riuscirò a farlo con sufficiente costanza, diventerà un’abitudine e così probabilmente, anche in futuro, riuscirò a masticare almeno una ventina di volte ogni boccone senza bisogno di pensarci.
Perché masticare a lungo:
- in bocca inizia il processo di digestione e tenendo il cibo a lungo in bocca diamo modo al nostro corpo di riconoscerlo e ai vari organi digestivi di produrre gli enzimi e le sostanze necessari per digerirlo;
- in bocca il cibo viene non solo sminuzzato, ma anche alcalinizzato, facilitando il buon funzionamento di tutto l’apparato digerente che possiamo immaginare come un lungo tubo in cui si alternano ambienti acidi e alcalini deputati alla digestione di determinate sostanze, i carboidrati in bocca (alcalino) e nell’intestino tenue, le proteine nello stomaco (acido) e i grassi nel duodeno (alcalino): gli opposti si attraggono e più il cibo è alcalino, più è in grado di assorbire gli acidi prodotti dallo stomaco, facilitando la digestione delle proteine;
- più mastichiamo, più il cibo diventa assimilabile e quindi riusciamo a trarne maggiore beneficio da un punto di vista nutritivo;
- masticare stimola la produzione di linfociti T, cellule indispensabili per il nostro sistema immunitario;
- mangiando prevalentemente cibo integrale, il fatto di masticare a lungo riduce anche i possibili effetti collaterali, primo tra tutti il classico gonfiore di pancia;
- noi siamo sempre alla ricerca di sapori dolci (il latte della mamma, la prima forma di cibo con cui veniamo in contatto, è dolce!), ma il dolce delicato dei cereali e dei legumi, quello che appaga senza indebolire i reni e disturbare il pancreas, è un po’ timido e si manifesta poco a poco, masticando a lungo;
- masticare ci permette anche di contattare e ascoltare il nostro senso di sazietà, evitando di mangiare più del dovuto: ci vuole circa un quarto d’ora prima che il cervello riceva il messaggio dell’arrivo del cibo e quindi mandi il segnale di sazietà…a proposito, lo sapete che mangiare troppo, anche cibo “sano”, è uno dei fattori che crea acidità nel corpo?
- da un punto di vista energetico, il meridiano dell’intestino arriva nei denti e quindi, masticando, gli facciamo un bel massaggio e facilitiamo così la funzione peristaltica;
- infine anche la postura ne gioverà perché c’è una stretta corrispondenza tra i denti e le vertebre della spina dorsale.
Un ultimo suggerimento: appoggiare le posate tra un boccone e l’altro (non è un caso se si chiamano, appunto, “posate”) vi aiuterà a trovare il giusto ritmo. Fatemi sapere se avete provato e come è andata!
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