Stagionalità alimentare: un importante criterio di scelta

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Pur non rinnegando l’importanza e l’utilità della scienza della nutrizione, trovo che la macrobiotica offra un approccio alla “comprensione del cibo” molto più completo e articolato. Infatti, senza trascurare la biochimica degli alimenti, prende in considerazione tantissimi altri fattori dai quali non possiamo prescindere se vogliamo creare uno stile alimentare davvero completo, equilibrato, armonioso e bilanciato.

Stagionalità alimentare, la comprensione tramite la macrobiotica

La macrobiotica, infatti, oltre a garantire l’apporto di tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, tiene conto di elementi che normalmente vengono considerati secondari, se non addirittura ignorati.

Nella macrobiotica, ad esempio, gioca un ruolo fondamentale la tradizione, ovvero quello che l’uomo ha mangiato per millenni, prima che la dieta venisse “viziata” dalle campagne pubblicitarie dell’industria alimentare e dalla globalizzazione della società, con la conseguente possibilità di accedere con estrema facilità a prodotti che provengono dall’altra parte del mondo, spesso purtroppo senza tenere conto dei costi in termini energetici, economici e ambientali che questo comporta.

Gli effetti del cibo sul nostro corpo

Un altro aspetto fondamentale è l’effetto che il cibo ha sul nostro corpo, ovvero come ci sentiamo dopo aver consumato un determinato alimento. Quante volte il piacere di un pasto viene almeno parzialmente “rovinato” da quel fastidioso senso di pesantezza e affaticamento? Quante volte facciamo fatica a digerire quello che mangiamo e magari dobbiamo ricorrere a qualche farmaco? Quante volte, magari dopo una cena al ristorante, facciamo fatica a dormire e il mattino successivo ci svegliamo più stanchi di quando siamo andati a letto? Con questo non sto dicendo di non uscire a cena o non concederci i piaceri della tavola, ma sicuramente è importante saper scegliere anche pensando all’effetto che il cibo che stiamo per mangiare avrà sul nostro corpo, sulla nostra mente, sulle nostre emozioni.

L’aspetto energetico

C’è poi l’aspetto energetico, la visione delle 5 trasformazioni e l’equilibrio tra lo yin e lo yang, il fatto che tutto l’universo è vibrazioni e anche quando mangiamo, oltre agli alimenti ingeriamo delle “vibrazioni” che ci influenzano profondamente.

Infine, non dimentichiamo che nella macrobiotica le scelte alimentari vengono guidate anche dalla condizione in cui si trova la persona: lo stato di salute, l’ambiente in cui vive, il clima, lo stile di vita e tantissimi altri fattori che ci permettono di avere un approccio davvero olistico.

La stagionalità

C’è anche un altro aspetto legato al cibo da considerare con grande attenzione: quello della

stagionalità, in particolare di frutta e verdura. In realtà, da un punto di vista energetico, anche cereali e legumi hanno una loro stagionalità, ma sono più facili da conservare e quindi sono più o meno sempre disponibili, a prescindere dalla stagione nella quale ci troviamo. La frutta e la verdura, invece, sono più deperibili e hanno caratteristiche che cambiamo profondamente da una stagione all’altra.

Ma cosa si intende per stagionalità? Apparentemente è una cosa molto semplice, significa scegliere i prodotti che la terra ci offre a seconda della stagione in cui ci troviamo. La terra, infatti, ha una sua intelligenza e ci offre solo quello che più si adatta al nostro bisogno, dai sapori che variano dal dolce all’amaro, al pungente o al piccante, alle consistenze che possono essere più o meno succose o prestarsi maggiormente ad essere consumate crude o cucinate variando gli stili di cottura, e così via.

Naturalmente, poi, al concetto di stagionalità potremmo affiancare anche quello di km0, nel senso che oltre alla stagionalità sarebbe bene rispettare anche il criterio di prossimità. Parlando di prossimità, possiamo anche allargare un po’ lo sguardo e talvolta includere prodotti che provengono da paesi con la nostra stessa latitudine, perché è facile che abbiano un clima simile al nostro.

Per quanto riguarda la macrobiotica, spesso mi viene contestato il fatto che propone l’uso di prodotti che fanno parte di una tradizione molto lontana dalla nostra, quella giapponese. A questo proposito vorrei fare una precisazione: in genere si tratta di prodotti molto speciali, ad esempio miso, shoyu, umeboshi, che hanno particolari benefici per la nostra salute e che purtroppo non hanno un equivalente nella nostra tradizione, ma per seguire un’alimentazione macrobiotica non è necessario includerli nella dieta, quindi si può farne tranquillamente a meno.

Tuttavia, proprio perché il Giappone ha una latitudine molto simile alla nostra, al giorno d’oggi vengono prodotti anche in Italia e quindi con un impatto minore, anche solo a livello di trasporto.

Perché scegliere prodotti stagionali?

  • la maturazione naturale permette di ottenere prodotti con un gusto migliore, più saporiti, più ricchi di vitamine e sali minerali, e soprattutto di coltivarli con un minore impiego di prodotti chimici; se possibile, sarebbero da evitare anche i prodotti di serra perché anche in questo caso è necessario un certo uso di sostanze chimiche;

 

  • i prodotti di stagione, e possibilmente a km0, sono più freschi perché non devono sopportare viaggi interminabili e di conseguenza anche da un punto di vista nutrizionale sono migliori perché vitamine e sali minerali sono più biodisponibili (leggevo quest’estate che da alcuni studi è emerso come frutta e verdura in passato fossero molto più ricchi di vitamine e sali minerali rispetto a oggi, una ragione in più per consumarli più freschi possibile);

 

  • consumare prodotti locali e stagionali ci permette anche di rispettare l’ambiente perché riduce i costi di trasporto, con tutte le conseguenze a livello di impatto ambientale ed energetico;

 

  • consumare prodotti stagionali non di serra (è l’uso delle serre che ci permette di avere le fragole e i pomodori a Natale) ci garantisce anche quella varietà che è alla base dell’equilibrio che la macrobiotica ci insegna a raggiungere grazie a un uso sapiente delle diverse tipologie di verdure e stili di cottura; se non tenessimo conto della stagionalità, probabilmente saremmo tentati di comprare prevalentemente quei prodotti che incontrano di più il gusto nostro o dei nostri familiari, o magari quelli più veloci da cucinare o meno impegnativi da pulire, o semplicemente quelli che siamo abituati a consumare, con un conseguente impoverimento delle nostra dieta; seguire la stagionalità può diventare uno stimolo per scoprire prodotti e sapori nuovi, per cimentarci con nuove ricette e portare maggiore ricchezza e varietà in tavola;

 

  • scegliendo prodotti stagionali possiamo anche trovare prodotti biologici, ovvero coltivati seguendo criteri il più possibile naturali e con il minor consumo possibile, se non nullo, di sostanza chimiche come concimi, fertilizzanti, anticrittogamici, ecc.

 

  • scegliere prodotti stagionali significa anche avere la possibilità di avere una filiera il più corta possibile, migliorando la tracciabilità dei prodotti, riducendo ulteriormente i costi di produzione e trasporto e garantendo, almeno potenzialmente, dei guadagni più equi per i produttori;

 

  • anche da un punto di vista energetico, la stagionalità offre i suoi vantaggi, sia dal punto di vista dei sapori, sia dal punto di vista delle consistenze:

 

  1. dal punto di vista del sapore, ad esempio, l’estate è il periodo dell’energia Fuoco e il sapore collegato a questa loggia energetica è l’amaro: avete mai notato come l’estate sia il periodo delle insalate, dei peperoni, delle melanzane che molto spesso hanno un retrogusto amaro? Allo stesso modo, il periodo di passaggio tra l’estate e l’autunno è legato all’energia Terra, che predilige il sapore dolce, ed ecco che la natura proprio alla fine dell’estate ci regala uno dei vegetali più dolci per eccellenza, la zucca;

 

  1. dal punto di vista delle consistenze, invece, in genere l’estate ci offre la frutta e la verdura più ricca di acqua e che si presta ad essere mangiata cruda, per aiutarci a rinfrescare il corpo e contrastare il clima secco e caldo, mentre l’autunno e l’inverno ci offrono prodotti che vengono valorizzati dalla cottura, che oltre a renderli più buoni ci permette anche di portare calore in profondità nel corpo, in modo da contrastare il clima freddo e umido che ci circonda.

 

Vi ho convinto? Spero proprio di sì, magari fate un esperimento e provate per un mese a scegliere prodotti di stagione e poi valutate se ne vale la pena…io non ho dubbi!

Per consulenze o info contatta Laura

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