Anche l’alga hijiki appartiene alla famiglia delle alghe brune. Le sue foglie sono quasi cilindriche, nere e dure, e crescono in acque abbastanza profonde. Come tutte le alghe, ha un effetto disintossicante e rimineralizzante/alcalinizzante, stimola il sistema immunitario e il metabolismo (è un ottimo aiuto per chi vuole dimagrire).

Ha un sapore intenso e pungente e, anche per via della consistenza piuttosto coriacea, non incontra facilmente il favore del pubblico, soprattutto dei palati non avvezzi al consumo di alghe.

Le proprietà dell’alga hijiki

Essendo un’alga di mare, è ricca di iodio e stimola la tiroide (è quindi sconsigliata per chi soffre di ipertiroidismo). Grazie alla presenza dell’acido alginico ha il cosiddetto “effetto chelante” (aiuta a ripulire il sangue da metalli pesanti e sostanze radioattive).

È un’alga particolarmente ricca di sali minerari, in particolare calcio, ferro e potassio e per questo non è adatta a un consumo quotidiano (si consiglia di assumerla non più di un paio di volte alla settimana).

È anche ricchissima di vitamine, in particolare la B12, e fibre. È un ottimo alleato per nutrire i capelli, rendendoli lucidi ed elastici, è ideale anche in caso di anemia, debolezza del sangue e carenza di minerali in generale.

Da un punto di vista energetico, appartiene all’energia Metallo ed è quindi particolarmente indicata per le problematiche legate a intestino crasso e polmoni.

Come utilizzare l’alga hijiki in cucina

In genere in commercio si trova essiccata e quindi, prima di essere utilizzata, è necessario reidratarla mettendola in ammollo in acqua a temperatura ambiente.

Se volete mitigare il classico sapore di mare, potete abbondare con l’acqua di ammollo e cambiarla più volte. Durante l’ammollo cresce molto, fino a raddoppiare, quindi è bene non esagerare con la quantità iniziale a secco.

Le foglie sono piuttosto consistenti e quindi necessitano di tempi di cottura prolungati, almeno 15/20 minuti.

Si accompagna bene a tofu, tempeh e legumi dolci come i ceci. Si abbina bene anche alle verdure, soprattutto quelle dolci, come carote, cipolle, zucca, cavolo cappuccio, verza, ecc.

È molto gustosa anche saltata con un po’ di shoyu o immersa in pastella e fritta. Così come l’alga arame, si può anche cuocere con le verdure e poi frullare, magari con l’aggiunta di frutta secca tostata, per creare creme e paté molto interessanti.

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