Umeboshi: un superfood macrobiotico

Prugne umeboshi

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Cosa sono le umeboshi e perché fanno bene alla salute

Le prugne umeboshi in realtà sono albicocche che originariamente venivano coltivate in Cina e Giappone. Ora ci sono diversi produttori di umeboshi anche in Italia.

Analogamente a quanto avviene con le nostre olive, poiché vengono raccolte acerbe, non possono essere consumate così come vengono raccolte, ma hanno bisogno di essere lavorate, ovvero essiccate e messe a fermentare sotto sale per un anno o più in grandi barili di legno e avvolte nelle foglie di shiso, una pianta che cresce anche in Italia.

Si ottiene così un prodotto estremamente “forte”, con un effetto alcalinizzante e tonificante.

Da un punto di vista energetico, sono fermentate e leggermente acidule e quindi piacciono molto al fegato.

Grazie alla lunga fermentazione e alla presenza del sale, si conservano a lungo anche fuori dal frigorifero.

 

Come si trovano le umeboshi?

In commercio potete trovarle sotto forma di frutti interi (di solito in vasetti di vetro), di purea (la polpa che si ottiene dopo averle denocciolate e schiacciate) o di acidulato (il liquido di fermentazione, una specie di aceto salato).

 

Come usare le umeboshi in cucina naturale

Prugne intere

Le prugne intere si possono aggiungere a pezzetti all’acqua di cottura di cereali e legumi per renderli più digeribili. Si può aggiungere una prugna anche ai cereali già cotti per conservarli più a lungo. Si può aggiungere una prugna anche all’acqua che teniamo nella borraccia e che consumiamo quotidianamente, per arricchirla di sali minerali. Si usano anche nell’olio della frittura, per rimineralizzarlo. Un consiglio è di conservare il nocciolo, che può essere succhiato per alleviare mal di gola e altri disturbi.

Purea di umeboshi

La purea invece si può utilizzare per creare gustose salsine semplicemente unendola a una crema di frutta secca (a me piace particolarmente con tahin, mandorle o arachidi) e diluendo con un po’ d’acqua fino a ottenere la consistenza desiderata.

Ottima anche per preparare le famose palle di riso (trovi la ricetta nel blog).

Acidulato di umeboshi

L’acidulato, infine, si può usare come insaporitore sia a crudo sia in cottura al posto dello shoyu/tamari o del sale, facendo attenzione a non esagerare con le quantità perché è molto salato. Inoltre si può usare al posto del sale per condire le verdure prima di metterle sotto pressione.

 

Rimedi a base di umeboshi

Le umeboshi si usano in tanti rimedi per il loro potere tonificante, energizzante e alcalinizzante, sono particolarmente indicate come ricostituente e per tutti i problemi del tratto digerente (nausea anche in gravidanza, mal d’auto, stipsi, dissenteria, reflusso, gastrite, emorroidi esterne, difficoltà di digestione in generale, ecc.), ma anche per il mal di testa, senso di affaticamento e stanchezza, raffreddore, febbre e sintomi influenzali.

L’ume-sho-kuzu è il rimedio principe per quanto riguarda il tratto digerente, ma se quest’ultimo non è coinvolto, basta anche mettere in una tazza una prugna schiacciata o un cucchiaino di purea, aggiungere un cucchiaino di shoyu e versare sopra del tè kukicha caldo.

UME-SHO-KUZU

Ingredienti:

1 o 2 T acqua fredda

1 c kuzu

½ prugna umeboshi (senza nocciolo) o ½ c purea di umeboshi

1 c shoyu

Preparazione:

Sciogliete il kuzu nell’acqua fredda, aggiungete la prugna umeboshi schiacciata (o la purea) e portate a ebollizione. Fate bollire qualche minuto continuando a mescolare, finché il liquido diventa trasparente e denso. Aggiungete lo shoyu, fate sobbollire ancora qualche minuto, togliete dal fuoco e bevete caldo, meglio la mattina a digiuno, per una settimana e poi a giorni alterni per tre settimane. Con un’aggiunta extra di kuzu, diventa un rimedio da pronto soccorso in caso di dissenteria.

Utile anche la sera prima di andare a letto se avete problemi di digestione.

Le prugne si possono anche usare per creare un integratore energizzante da bere durante la giornata o mentre si fa attività sportiva. In questo caso basta far bollire una prugna per una decina di minuti o semplicemente metterla in infusione nell’acqua che berrete durante la giornata.

Esiste anche un utile rimedio da preparare dopo l’allenamento con effetto alcalinizzante e rimineralizzante. Aiuta a compensare la presenza di acido lattico, ha un effetto miorilassante grazie alla presenza del malto d’orzo e, grazie alla presenza del limone, ha un effetto benefico sul fegato che controlla tutte le parti elastiche del corpo, in particolare muscoli e tendini.

MACRORADE

Portate a bollore un litro di acqua con una prugna umeboshi tagliata finemente completa di nocciolo, fate bollire per 15 minuti, quindi spegnete, aggiungete 2 o 3 cucchiai di malto d’orzo e ½ C di succo di limone.

Infine i noccioli avanzati dopo aver usato le prugne si possono conservare nel loro vasetto in frigorifero e tenere in bocca all’occorrenza come analgesico, soprattutto per il mal di gola.

Infine, l’ultima trovata commerciale sono le pastiglie di umeboshi, dei piccoli granuli che in genere si trovano nei negozi biologici, si fanno sciogliere sotto la lingua e hanno un effetto analogo alle prugne vere e proprie.

 

Conclusione: perché le umeboshi meritano un posto nella tua cucina naturale

Le umeboshi non sono solo un ingrediente esotico: sono un vero e proprio tesoro della cucina macrobiotica. Grazie alle loro proprietà alcalinizzanti, tonificanti e digestive, rappresentano un supporto quotidiano per il benessere naturale. Che tu voglia arricchire le tue ricette, superare piccoli disturbi in modo naturale o semplicemente avvicinarti a uno stile di vita più consapevole, le umeboshi sono un alleato prezioso. Integrarle nella tua alimentazione significa scegliere un rimedio semplice, potente e perfettamente in linea con i principi della cucina naturale e sostenibile.

 

🤔 FAQ: Domande frequenti sulle umeboshi

  1. Le umeboshi sono adatte anche ai bambini?
    Sì, ma in quantità molto ridotte e diluite, come parte di salsine o brodi, sempre sotto consiglio di un esperto.
  2. Dove si comprano le umeboshi in Italia?
    Nei negozi bio, nei punti vendita macrobiotici o online tramite e-commerce specializzati.
  3. Posso usare le umeboshi se sono in gravidanza?
    Sì. Sono utili per la nausea e altri disturbi, ma è sempre bene rivolgersi a un consulente esperto.
  4. Qual è la differenza tra umeboshi e acidulato di umeboshi?
    L’umeboshi è il frutto intero, mentre l’acidulato è il liquido di fermentazione, salato e usato come condimento.
  5. Le umeboshi vanno conservate in frigorifero?
    No, grazie alla fermentazione e al sale si conservano bene anche fuori frigo, ma in luogo fresco e asciutto.

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