Di Laura Castoldi

La zuppa di miso non è un piatto della nostra tradizione, ma ha talmente tanti benefici che mi sento di consigliarla vivamente, tanto più che ormai il miso viene prodotto anche in Italia e non è più necessario importarlo da lontano.

La zuppa di miso è molto più di una semplice zuppa: è un vero e proprio piatto curativo, equilibrato e carico di energia!

Per citare lo chef francese Patrick Grosset che ho conosciuto durante un corso alla Sana Gola, “mangiare la zuppa di miso è un po’ come mangiare la storia dell’evoluzione: contiene infatti l’acqua, elemento primordiale, le alghe, una delle prime forme di vita, le verdure, frutto del lavoro dell’uomo, un prodotto fermentato, quindi vivo e fonte di energia, e infine richiede il tocco dell’uomo per unire il tutto e farne un piatto delizioso!”

Che cos’è il miso?

  • È un condimento salato a base di soia fermentata a lungo (12-24 mesi) con un cereale (in genere riso o orzo);
  • Esiste anche un miso puro, a base di sola soia, noto come Hatcho miso o “Miso dell’Imperatore”, che veniva consumato dalla famiglia imperiale e in genere viene usato per scopi curativi;
  • Per chi è poco incline a mangiare la soia, oggi si trova in commercio anche una versione a base di ceci e miglio;
  • Esiste anche una variante più “giovane”, il cosiddetto shiro miso o miso bianco, che viene sottoposto a una fermentazione più veloce, ha un colore più chiaro e un sapore più delicato.

Perché usare il miso?

  • Essendo ricco di fermenti vivi, è un vero e proprio toccasana per regolare la funzionalità intestinale e rafforzare la digestione;
  • È ricco di proteine altamente digeribili, oltre che di vitamine e sali minerali;
  • Ha un effetto alcalinizzante;
  • È ottimo anche per “pulire” il sangue, ad esempio in concomitanza con l’assunzione di farmaci.

Come si usa il miso?

  • L’uso più classico è nella zuppa di miso, che in genere è consigliabile consumare una volta al giorno come antipasto, ma in casi particolari si può arrivare anche a due o tre porzioni al giorno, ovvero a tutti i pasti;
  • Essendo un alimento “vivo”, è bene comprarlo non pastorizzato e soprattutto non farlo cuocere per non “uccidere” tutto il buono che contiene (enzimi, fermenti), quindi in genere si aggiunge a fine cottura diluito in un po’ di acqua o brodo caldo;
  • Una volta aperto, il miso tradizionale si può tranquillamente conservare fuori dal frigorifero, mentre lo shiro miso deve stare in frigorifero;
  • Si può usare anche per creare interessanti salsine per insaporire cereali, verdure e legumi;
  • Lo shiro miso, con il suo sapore dolce/salato, è ottimo anche per la preparazione di dolci;
  • Si può usare anche per preparare la maionese… una vera prelibatezza!

Se volete scoprire come preparare la zuppa di miso non solo nella versione classica, ma anche in alcune versioni “speciali”, non perdete la rubrica di venerdì prossimo!

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